“
I tagli in Puglia sono contrari alla più moderna concezione della medicina intesa come counseling o ascolto del malato e l’approccio aziendale affossa la terapia
La dissennata scelta di chiudere gli ospedali, riducendoli a pallidi rappresentanti della qualità e dell’utilità sociale che hanno sempre rivestito, ignora completamente la dimensione umana che, in occasione della sofferenza dovuta a malattia, assurge a livelli sicuramente prioritari. Chi ha operato tali scelte, tagliando con l’accetta territori e competenze, è sen’altro totalmente ignorante circa alcuni aspetti che hanno a che fare con la persona (oltre che con i diritti) intesa nella sua globalità. Facciamo il caso di un ammalato che, costretto da questo piano di riordino ospedaliero, debba recarsi nel vicino Comune, magari a “soli” quindici chilometri, per farsi curare. Cosa vivrà oltre alla “fisiologica traumaticità” di un ricovero ospedaliero? Con ogni probabilità vivrà anche un senso di estraneità sociale, culturale ed ambientale. Ciò comporterà assoluti ritardi nel processo di guarigione che necessita, stante dimostrate ricerche scientifiche in merito, di adesione emotiva ed <
Queste scelte, a scapito della salute dei cittadini, sono di segno contrario alle nuove concezioni in materia di gestione della sanità: assistenza domiciliare integrata, ospedalizzazione domiciliare, assistenza domiciliare sanitaria e day hospital. Chi le ha operate è probabile che non le conosca e questo sarebbe grave. Ma lo sarebbe ancor di più se le conoscesse. L’ignoranza gioca con la pelle (psichica e non solo) di quanti, già in situazione di difficoltà (altrimenti non andrebbero in ospedale), saranno costretti a vivere ulteriori difficoltà, derivanti dall’isolamento e dalla lontananza dal proprio ambiente culturale e sociale.
Nessun commento:
Posta un commento